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Comunicato stampa riunione di Caltanissetta

            
Prima riunione regionale del coordinamento dei Comuni siciliani per l'acqua pubblica
 

25 novembre,  sit-in alla Regione
 

4 dicembre,  riunione contemporanea di tutti i consigli    comunali siciliani per l'approvazione della proposta di legge di iniziativa popolare
 


            Si č svolta nei giorni scorsi a Caltanissetta, nell'aula del Consiglio della Provincia regionale, la prima riunione regionale dei rappresentanti dei Comuni e delle associazioni  che si oppongono alla privatizzazione del servizio idrico e si battono per la ripubblicizzazione dell'acqua in Sicilia ed in Italia.
 

            Nei mesi scorsi č cresciuto anche  in Sicilia il movimento di opposizione alla privatizzazione dell'acqua.
 

            Oltre un centinaio di comuni ha deliberato per dichiarare l'acqua bene comune privo di rilevanza economica ed aderire al Coordinamento nazionale degli Enti locali per l'acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico, che č stato costituito nella sala gialla di Palazzo dei Normanni il 14 maggio 2009.
 

             Il 7 luglio 2009 č stata presentata, ancora una volta a Palazzo dei Normanni, la proposta di legge di iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia".
 

            Nella riunione di Caltanissetta, alla quale hanno preso parte sindaci, presidenti e consiglieri comunali, consiglieri provinciali e rappresentanti del forum regionale dei movimenti per l'acqua di tutte le province siciliane, č stato deciso di costituire la segreteria organizzativa del coordinamento regionale degli enti locali e delle associazioni, composta da 3 rappresentanti per ciascuna provincia: 1 sindaco, 1 consigliere comunale ed 1 rappresentante delle associazioni.
 

Tutti i partecipanti hanno denunciato la gravitā del colpo di mano che sta per essere perpetrato nel parlamento con la conversione di un decreto legge omnibus, contenente una norma con la quale il governo sta per imporre una gravissima controriforma, per obbligare tutti gli enti locali ad affidare a ditte esterne la gestione dei servizi pubblici locali, compresa la gestione del servizio idrico.  L'approvazione di tale norma imporrebbe la liquidazione di tutte le municipalizzate e delle gestioni in house e la privatizzazione selvaggia di tutti i sevizi pubblici locali, a cominciare dall'acqua. Per contrastare questa vergognosa controriforma, che, violando la Costituzione, sottrae ai Comuni un fondamentale potere di autogoverno, mercifica servizi essenziali per i cittadini e li comprime, regala profitti alle lobbies economiche e scaricandone i costi sulla collettivitā, con il prevedibile aumento delle tariffe, i partecipanti si impegnano ad intensificare la mobilitazione degli enti locali ed a chiamare i sindacati, le associazioni dei consumatori e di ogni tipo e tutti i cittadini siciliani a riprendere la lotta per l'acqua pubblica. 
 

Molti intervenuti hanno anche denunciato la collusione, negli ato siciliani che hanno affidato la gestione del servizio ai privati, tra imprese ed alcuni amministratori locali, soprattutto per la spartizione di posti di lavoro ed i subappalti, a riprova del fatto che la privatizzazione, lungi dal portare l'efficienza del privato e la separazione della gestione dalla politica, conferma e rafforza l'intreccio perverso tra affari e politica. 
 

A conclusione del dibattito č stato deciso:  
 

1.      di indire per il 25 novembre un sit-in  a Palazzo dei Normanni ed alla Presidenza della Regione, per chiedere al Presidente dell'ARS ed ai capigruppo parlamentari  di avviare immediatamente l'esame della proposta di legge d'iniziativa dei comuni, presentata come disegno di legge, primo firmatario l'on. Giovanni Panepinto; e per chiedere al Presidente della Regione di impugnare  innanzi alla Corte costituzionale l'art. 15 del D.L. n. 135 del  9 settembre 2009, concernente la privatizzazione dei servizi pubblici locali.
2.      Di chiedere ai Presidenti dei Consigli comunali e provinciali ed ai Sindaci e Presidenti di di tutti gli enti locali siciliani di  modificare lo statuto per dichiarare l'acqua bene comune ed il servizio idrico privo di rilevanza economica.
3.       Di chiedere ai Presidenti dei Consigli comunali e provinciali ed ai Sindaci e Presidenti di provincia di tutti gli enti locali siciliani  di convocare il giorno  4 dicembre 2009 la riunione  contemporanea dei Consigli comunali e provinciali per approvare la proposta di legge di iniziativa popolare "Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia", ai sensi degli art. 32, 33, 41 della L.r. 10.2.2004, n. 1.
4.      Di avviare, contemporaneamente, la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare"Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia", ai sensi degli art. 32, 33, 35, 36, 37 della stessa L.r. 10.2.2004, n. 1.
5.      Di dare mandato ai rappresentanti provinciali di organizzare assemblee provinciali in ciascuna provincia, per lanciare la sottoscrizione popolare ed allargare il movimento delle istituzioni e del popolo siciliano contro la privatizzazione dell'acqua.