L'Amministrazione comunale esprime totale adesione allo sciopero generale indetto per oggi dalla CGIL e partecipa con il gonfalone alla manifestazione provinciale che sfilerà per le vie del capoluogo.
L'adesione non è formale ma pienamente convinta, con totale adesione alle ragioni della sciopero ed alla piattaforma posta a base della manifestazione provinciale. Il Mezzogiorno, la Sicilia e, ancora di più Palma di Montechiaro soffrono più del resto del paese le conseguenze della crisi economica, che determina pesante riduzione del reddito delle famiglie, contrazione delle già modeste opportunità di lavoro, crescita della povertà, disagio sociale diffuso; un quadro sociale pesante che si aggiunge ai problemi ancora irrisolti di questa terra: degrado urbano, servizi da terzo mondo, mafia.
Di fronte ad un quadro sociale così drammatico il governo, mentre non fa quasi nulla per contrastare la povertà e sostenere il reddito della parte più povera della società italiana, dei lavoratori dipendenti, del ceto medio produttivo e dei servizi, si propone di attuare una politica di tagli alla scuola, alla spesa sociale, alla sanità ed agli investimenti per il sud, destinata ad accentuare la recessione, a peggiorare la vita della gente, ad allontanare il Mezzogiorno dall'Europa. Palma di Montechiaro subisce già le conseguenze di tale politica: si sono persi i soldi destinati alla viabilità della Sicilia e della Calabria, stornati per finanziare la riduzione dell'Ici; non si trovano più tutti i soldi destinati a finanziare i contratti di quartiere, stornati con il taglio del piano casa: importanti progetti già approntati dall'amministrazione comunale stanno fermi in attesa della copertura finanziaria. Scandaloso è il ritardo della Regione nell'utilizzo dei fondi europei: non un lira del POR 2007-2013 è stata ancora impegnata, con il rischio di perdere risorse preziose per lo sviluppo della Sicilia.
Va pure denunciata con forza la dissennata politica di riduzione dei trasferimenti agli enti locali, costretti tutti a tagliare servizi fondamentali e portati sull'orlo del dissesto, con il risultato di peggiorare le condizioni delle città e dei cittadini.
Contro tutto ciò, lo sciopero generale, lungi dall'essere la protesta settaria di una parte o il frutto di una scelta pregiudizialmente antigovernativa, esprime la protesta legittima e doverosa e serve per rivendicare una diversa politica economica e sociale che punti alla ripresa produttiva attraverso l'innovazione, la ricerca, la formazione ed il sostegno della parte più debole della società italiana e del Mezzogiorno, che sembra scomparso dall'agenda politica nazionale,
Il Sindaco
Rosario Gallo