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Protesta del sindaco sui comportamenti dell'Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque

Il Sindaco scrive al Presidente della Regione. Il testo della nota.

Prot. 124/gab del 3/12/2008

On. Presidente della Regione
Palazzo D'Orleans
90100 Palermo

Agenzia regionale per i Rifiuti e le Acque
Via Catania
90100 Palermo

e per conoscenza a :
 
On. Presidente e On. Deputati
dell'A.R.S.
90100 Palermo

Sig. Prefetto
90100 Agrigento

Sigg. Sindaci
Sigg. Presidenti dei Consigli comunali di
Canicattì, Grotte, Licata, Racalmuto, Ravanusa.

Sigg. Commissari straordinari di
Campobello di Licata

Sig. Presidente e
Sigg. componenti del comitato esecutivo
del Consorzio Tre Sorgenti
largo Verri
92024 Canicattì

Anci Sicilia
villa Niscemi, piazza dei quartieri, 2
90146 Palermo

Lega regionale per le Autonomie
Piazzetta Bagnasco, 11
90146 Palermo




Oggetto: A proposito di iniziative dell'Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque (A.R.R.A.), lesive dell'autonomia dei Comuni tutelata dalla Costituzione.


Lo scrivente avverte il dovere di segnalare l'abnorme comportamento dell'Agenzia re-gionale per i Rifiuti e le Acque, lesivo delle prerogative dei Comuni siciliani aventi rilevanza co-stituzionale, mentre è lecito interrogarsi sull'ambito e la portata dei poteri attribuiti all'Agenzia.

Con la nota n. 39828 del 20 ottobre l'ARRA ha indirizzato una diffida al Consorzio Tre Sorgenti, avente come presupposto la notizia della convocazione dell'assemblea che, a dire dell'ARRA, avrebbe contenuto "punti all'o.d.g. in pieno contrasto con la cessazione dell'attività prevista per legge a favore dell'Autorità territoriale d'Ambito e del relativo Soggetto gestore del servizio idrico integrato". Sulla base di tale presupposto, nella stessa nota, si rivolgeva invito a chiudere le attività di gestione e si diffidava nel proseguire nell'inerzia relativa alla consegna degli impianti al gestore del servizio idrico integrato, specificando che la diffida "trasmessa solo via fax", avrebbe comportato, decorso il termine del 31 ottobre, l'avvio delle procedure per l'intervento sostitutivo. La nota era indirizzata anche all'Assessorato regionale alla Famiglia, "per la determinazione del percorso ritenuto più idoneo per la liquidazione del Consorzio."

Il successivo 5 novembre, con nota n. 42726, sempre via fax ed appena qualche ora dopo l'incontro avvenuto presso il Consorzio Tre Sorgenti, nel quale erano state evidenziate le oggettive difficoltà per la consegna degli impianti, con una solerzia inusitata, difficilmente qualificabile come tempestività, l'A.R.R.A. notificava al Consorzio decreto di nomina del commissario ad acta.

E' legittimo chiedere all'A.R.R.A. se analoga attenzione, in ordine alla chiusura delle attività di gestione e di trasferimento degli impianti al gestore del servizio, sia stata riservata alla Voltano s.p.a., che, fatta eccezione per la natura societaria privatistica, trovasi nella identica situazione del Consorzio Tre Sorgenti: la Voltano spa ha consegnato gli impianti al gestore e chiuso la propria attività? E se non lo ha fatto, ha ricevuto analoghe diffide e analogo intervento sostitutivo?

La nota, che lo scrivente contesta nel contenuto e nel tono, riferisce presupposti non veritieri, relativamente, per esempio, alla asserita inerzia del Consorzio e, soprattutto, nell'asserzione che la convocazione dell'assemblea del Consorzio per l'elezione dell'organo amministrativo e per il riconoscimento di debiti fuori bilancio potesse contenere "punti all'o.d.g. in pieno contrasto con la legge"; essa, inoltre, prospetta un uso dei poteri sostitutivi disinvolto e pesantemente lesivo delle funzioni e dei poteri autonomi dei Comuni e dei loro Consorzi, che, a meno che l'A.R.R.A. non sia di diverso avviso, sono tutelati dalla Costituzione e sono stati negli anni scorsi dal legislatore costituzionale addirittura innalzati al rango di equiordinazione con i poteri dello Stato e della Regione.

Il Tar di Palermo, al quale si è rivolto il Consorzio, si pronuncerà sulla legittimità degli atti sui quali si riferisce.

Ma non si può sottacere sull'abnorme condizionamento operato dall'A.R.R.A. sulle libere determinazioni alle quali erano chiamati i sindaci componenti dell'Assemblea del Consorzio, convocati, a termini di statuto, per il rinnovo dell'organo amministrativo, oltre che per riconoscere debiti fuori bilancio, adempimenti entrambi dovuti, qualunque potesse essere la determinazione sul futuro del Consorzio, riservata anch'essa all'autonoma determinazione dei Comuni soci. Le pesanti valutazioni contenute nella nota che si contesta, quasi che il rinnovo delle cariche sociali, obbligatorio per statuto, fosse attività in contrasto con la legge, hanno oggettivamente disorientato, se non di più, i sindaci interessati, come è provato dalla ridotta partecipazione dei medesimi all'assemblea, che l'A.R.R.A. non aveva alcun diritto di contestare.

Quanto riferito evidenzia come il potere sostitutivo sommariamente attribuito all'Agenzia ed il suo concreto esercizio da parte della medesima, determini una profonda distorsione del legittimo svolgimento delle funzioni amministrative ed una reiterata lesione delle prerogative affidate dalla Costituzione alle autonomie locali, alle quali appare necessario porre urgente rimedio, come, a parere dello scrivente, sottolinea la gravità dei fatti descritti.

Il Sindaco
Rosario Gallo