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Riparte oggi la rassegna Voci del sud

Presso il palazzo ducale dei Tomasi di Lampedusa viene inaugurata, oggi, la seconda edizione della rassegna Voci del sud.

 

La manifestazione è organizzata dalla biblioteca comunale Giovanni Falcone e dall'amministrazione comunale, nell'ambito dell'iniziativa Ottobre, piovono libri promossa in tutta Italia dalla Direzione generale per i Beni librari e gli Istituti culturali del Ministero per i beni e le attività culturali e dall'Istituto per il libro. L'iniziativa promossa dal ministero ha lo scopo di incentivare la diffusione del libro e della lettura e coinvolge, dallo scorso anno, centinaia di biblioteche pubbliche in ogni parte della penisola.

Lo scorso anno il comune palmese organizzò la propria rassegna, con il titolo Voci del sud, per promuovere il confronto, attraverso i libri, su problematiche importanti della condizione meridionale, con una apertura verso i problemi dei sud del mondo. La manifestazione riscosse un notevole successo, tanto da essere considerata dallo stesso ministero come una delle più importanti tra quelle svoltesi in tutta Italia.

Quest'anno, nonostante la ristrettezza dei fondi disponibili, l'amministrazione palmese propone una rassegna più ricca di appuntamenti dello scorso anno, che comincia oggi e si svilupperà, con appuntamenti quotidiani, per le prossime due settimane.

Il profilo è sempre quello di parlare di libri per confrontarsi sui problemi del sud, del nostro, ma anche dei sud del mondo.

La rassegna comincia, infatti, con tre appuntamenti dedicati alla questione palestinese, all'Africa ed all'immigrazione, con la presentazione di due grandi intellettuali e scrittori, il palestinese Edward Said (viene presentato il libro Umanesimo e critica democratica), il grande storico africano, Joseph Ki-Zerbo (A quando l'Africa) e un dibattito sui diritti dei migranti con la partecipazione di rappresentanti dell'UNHCR (Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati politci), dell' IOM (Organizzazione internazionale per le migrazioni) e di Medicins sans frontieres.

Prosegue poi con la presentazione, nei giorni successivi, di libri dedicati alla mafia ed alla questione della giustizia: L'agenda rossa di Paolo Borsellino, di Sandra Rizza e Giuseppe Lo Bianco, e Toghe rotte, di Bruno Tinti; alla condizione delle donne, specie nel sud: Donne, diritti, democrazia, di Giovanna Fiume; alle problematiche ambientali: Manuale di ecologia, sostenibilità ed educazione ambientale di Aurelio Angelini e Piergiorgio Pizzuto. La condizione di vita degli emigrati è al centro di Tutti dicono Germania Germania, di Stefano Vilardo, un poema straordinario di storie di emigranti, uscito trenta anni fa e ripubblicato recentemente da Sellerio, scritto dall'amico e compagno di scuola di Leonardo Sciascia. Con Partimmo come tante pecore sbalordite di Sabatino Basso, ritorna l'appuntamento - l'anno scorso era stato presentato Terra matta di Vincenzo Rabito - con un'opera selezionata dall'Archivio dei diari di Pieve di S. Stefano. Altro appuntamento con la letteratura popolare è l'incontro con il narratore iracheno Yousif Latif Jaralla, che narrerà la sua opera I fiumi di altrove. Una giornata è dedicata - con il titolo di una celebre poesia, Parru cu tia, - è dedicata all'opera poetica di Ignazio Buttitta e vedrà la partecipazione, oltre a vari relatori, tra i quali il figlio Antonino Buttitta, del cantastorie Tano Avanzato, che, accompagnato alla chitarra da Mimmo Termini, canterà e reciterà testi di Ignazio Buttitta.

Altri due appuntamenti riguardano libri in qualche modo legati alla città: Le pecore e il pastore di Andrea Camilleri narra una vicenda al cui centro è una lettera scritta dalla Madre Abbadessa del monastero delle benedettine di Palma al vescovo di Agrigento G.B. Peruzzo; il libro con il quale si chiudela rassegna è Viaggio in Europa, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, e su di esso si confronteranno Salvatore Silvano Nigro e Gioacchino Lanza Tomasi,. All'autore de Il Gattopardo è dedicata una mostra nel palazzo ducale, nel cui ambito saranno proiettati a ciclo continuo alcuni documentari, tra i quali La Sicilia del Gattopardo di Ugo Gregoretti.

Una sezione della rassegna, rivolta ai più piccoli è interamente dedicata a Gianni Rodari ed è curata dalla fondazione Aida di Verona. Al notissimo scrittore per l'infanzia sono dedicate una mostra e varie iniziative per conoscere da vicino il suo mondo fantastico. La mostra, composta da 70 quadri e integrata con letture dei testi di Rodari, ha il titolo Il mio teatro: dal teatro del Pioniere a La storia di tutte le storie, ed è incentrata sul rapporto tra Rodari e il teatro, dunque anche tra Rodari e Luzzati (illustratore delle sue storie ma anche scenografo dei suoi spettacoli) e contiene moltissimi materiali inediti, fotografie, bozzetti originali, disegni, manifesti, burattini e altro ancora. Per vari giorni i bambini potrannoa anche partecipare allo spettacolo teatrale La Freccia azzurra, tratto dall'omonimo racconto di Rodari.

Oggi, alle ore 18,00 sarà inaugurata e presentata la rassegna. Subito dopo Alfonso Maurizio Iacono, preside della facoltà di filosofia dell'Università di Pisa, e Franco Carlisi, direttore di Gente di Fotografia presenteranno la mostra di fotografie di Tano Siracusa, intitolata Altri sud, anch'essa allestita nel contesto della manifestazione.

Altri sud
Mostra di fotografie di Tano Siracusawww.tanosiracusa.it )

Tano Siracusa è nato ad Agrigento nel 1949, dove insegna lettere nelle superiori. Fotografa dalla metà degli anni Ottanta. E' stato vicedirettore del trimestrale Sudoveste direttore del periodico bimestrale Fuorivista, curando su entrambe le riviste ampi spazi destinati al reportage fotografico.

Ha pubblicato fra l'altro: Perdersi in manicomio ed. Pungitopo, 1991; Sicilia in festa, ed. Ila Palma 1994; Catholic Mission Isimani, ed. Centroculturale Pierpaolo Pasolini, 1999; Altre Infanzie, ed. Accademia Nazionale di Danza, 2000.

Nella mostra Altri sud sono esposte foto scattate in tutti gli angoli del pianeta, nelle periferie più povere del mondo, dalla metà degli anni Ottanta ad oggi.

Tano Siracusa ha ritratto i dannati della terra in Africa, in Asia, nel Centro e Sud America. Sono foto scattate nelle periferie di grandi città (Città del Messico, Santiago del Cile), ma anche in villaggi sperduti, come quelle che ritraggono gli Indios Mapuche o gli ospiti della missione cattolica di Ismani in Tanzania. Sono foto di denuncia, documentano la condizione invivibile e disumana delle regioni più povere della terra, di altri Sud, ancora molto più a sud del nostro. Sono un documento di dolore, di intensa partecipazione umana e di protesta.
Contemporaneamente è possibile cogliere l'evoluzione stilistica, dalle foto del primo periodo, nelle quali è evidente l'influsso di Cartier-Bresson, a quelle più recenti, spesso notturne, dove è sempre presente il mosso, nelle quali è più evidente la cifra di Ackerman.

La mostra di Tano Siracusa, sintesi di dolore e di denuncia dell'ingiustizia che produce sofferenza e dolore a milioni di esseri umani nei Sud del mondo, con la forza delle immagini, accompagna, come un controcanto, gli appuntamenti della rassegna, tutti tesi ad ascoltare le Voci del Sud.