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Inserimento di minori stranieri non accompagnati nelle comunità alloggio.

Il testo della nota

 

23 aprile 2009
 
On. Ministro dell'Interno
via De Pretis. 7
00100 Roma

On. Ministro del Lavoro e
delle Politiche sociali
Comitato minori stranieri
00100 Roma

On Presidente della
Commissione bicamerale per l'infanzia
Camera dei Deputati
00100 Roma

On. Assessore reg.le per la famiglia,
le politiche sociali e le AA.LL.
via Trinacria 34
90144 Palermo

Sig Prefetto
92100 Agrigento

Procura della Repubblica
presso il Tribunale per i minorenni
90100 Palermo

Sig. Giudice tutelare
presso il Tribunale
92100 Agrigento

Questura
92100 Agrigento

Cooperativa sociale Sole
via Raffaello, 81
92020 Palma di Montechiaro

Cooperativa sociale Gattopardo
S.S. 115, contrada Orti
92020 Palma di Montechiaro

p.c. Anci
Via dei Prefetti, 46
00186 Roma

Sindaci di
Aidone, Agrigento, Alcamo, Aragona, Assoro, Caltagirone, Camastra,
Cammarata, Campobello di Licata, Camporeale, Casteldaccia, Favara,
Licata, Marsala, Mazzarino, Menfi, Mineo, Montevago, Naro, Pozzallo, San Cataldo, Santa Caterina Villarmo-sa, Santa Margherita Belice, San
Giovanni La Punta, Sciacca, Siracusa,
Solarino, Termini Imerese, Vittoria.

Oggetto: Inserimento di minori stranieri non accompagnati nelle comunità alloggio.
Rispetto degli standard e copertura della spesa.

Con nota n. 509 del 14 aprile, la Questura di Agrigento ha comunicato di avere collocato 7 minori stranieri non accompagnati presso la comunità Alice, attiva in questo Comune. I predetti si sono aggiunti ai 61 minori già ospitati nella comunità alloggio, portando a 68 il numero complessivo dei soggetti inseriti, uno dei quali probabilmente maggiorenne. Con successiva nota n. 524 del 23 aprile la Questura riferisce di avere collocato nella stessa comunità altri dieci minori stranieri, tra l'altro con motivazioni davvero singolari, portando quindi a 78, quasi 8 volte quelli autorizzati (10), il numero complessivo dei minori in atto ospitati nella struttura. Presso l'altra comunità locale, Cuore, a fronte dei 10 minori autoriz-zati, sono attualmente ospitate 25 persone, di cui 4 maggiorenni. Nella due comunità le tutele aperte sono, oggi, rispettivamente 22 (comunità Alice) e 21 (comunità Cuore), anche queste, quindi, in violazione del-la capienza autorizzata, per di più, come rilevato, in promiscuità con maggiorenni.

Lo scrivente ha il dovere di denunciare la gravissima e persistente violazione degli standard nelle comunità locali che ospitano minori immigrati. I minori, a prescindere dalla nazionalità, sono protetti da tutele disciplinate dalle convenzioni internazionali e dall'ordinamento interno e la permanente violazione degli standard nei ricoveri non può essere valutata come mera irregolarità di carattere burocratico. Il sovraffollamento, che dura da qualche anno, ha reso permanente la situazione di emergenza, rendendo impossibile qualsiasi efficace azione educativa e di integrazione, determinando anche, probabilmente, situazioni di potenziale pericolo. Chi può determinare, per esempio, quale nesso possa esservi tra l'incertezza, la precarietà, le inevitabili carenze provocate da tale sovraffollamento e le fughe dei minori stranie-ri dalle comunità? E non è pesantemente discriminatoria tale situazione riservata soltanto ai minori im-migrati? Le persone più fragili e bisognose di tutela e di servizi efficaci - quanto meno uguali a quelli rivolti ai bambini italiani, se non di più, essendo evidentemente più complesse le esigenze di integrazione - ammassate dentro strutture congestionate all'inverosimile, oggettivamente impossibilitate a costruire per i loro ospiti una positiva prospettiva di vita. La cooperativa Sole dispone di 3 comunità: due ospitano ciascuna 10 minori connazionali, nella terza, denominata Alice, come detto, sono in atto ammassati 68 minori stranieri.

Tale sovraffollamento, dannoso per la condizione attuale dei minori e per la loro futura integrazione, accentua anche il danno economico inopinatamente scaricato sul Comune e sulla comunità palmese. Lo scrivente ribadisce quanto più volte rappresentato, circa la assoluta impossibilità di sostenere con il bilancio comunale l'onere per il pagamento delle rette dei minori stranieri non accompagnati dopo l'apertura della tutela e rigetta la competenza del Comune a sostenere la spesa di che trattasi; quest'ultima, infatti, non può essere assimilata a quella ordinaria, che la legge prevede per i minori residenti, non certo per il sostegno di minori stranieri e per fronteggiare una emergenza di proporzioni così ampie, per altro destinata a crescere ed a protrarsi nel tempo, come ognuno può prevedere e come riconosce lo stesso Ministro dell'Interno nella recente circolare del 13 febbraio 2009.

Appare evidente che non può essere imposto ciò che non può essere fatto e che nessuna autorità o organo della P.A. può legittimamente imporre obblighi capaci di determinare il dissesto finanziario di questo o di altri comuni. Senza contare che, come è documentabile, non può essere intaccata di un solo euro, per far fronte all'onere per il mantenimento dei minori immigrati, la spesa sociale erogata dal Comune ai cittadini ed alle famiglie in difficoltà, spesa che è del tutto insufficiente per sostenere le numerose e pesanti situazioni di povertà, nonostante venga in parte finanziata con i proventi degli oneri di urbanizzazione (naturalmente, lo storno dei fondi introitati dal pagamento degli oneri di urbanizzazione impe-disce di effettuare qualsiasi investimento nel settore e, persino, gli interventi di manutenzione, in una città disastrata nell'assetto urbano). Davvero questo Comune non può utilizzare un solo euro delle esigue disponibilità di bilancio per coprire spese riguardanti il mantenimento dei minori immigrati. Inoltre, il controllo, la programmazione e le gestione dei servizi rivolti ai minori stranieri aggiungono rilevanti oneri organizzativi e professionali agli uffici comunali preposti ai servizi sociali, già sottodimensionati per le incombenze ordinarie della gestione dei servizi rivolti alla comunità locale.

La situazione descritta si trascina da oltre due anni, in uno stato di permanente incertezza, di grave distorsione dell'azione amministrativa, di formazione di debiti fuori bilancio e di esposizione al rischio di potenziale danno erariale. Lo scrivente richiama il principio costituzionale della ragionevolezza delle norme e delle azioni della P.A., da un lato per reclamare, ancora una volta, dal Governo e dal Parlamento, nonché dalla Regione, l'adozione degli atti legislativi o amministrativi necessari a porre rimedio alla carenza normativa e finanziaria attuale, dall'altro per rappresentare all'Autorità giudiziaria che non può essere affidata a questo Comune la tutela dei minori stranieri non accompagnati, senza adeguata e certa copertura della spesa, che, come più volte è stato rappresentato, non è assolutamente reperibile nel bilancio comunale.

Con la determinazione n. 8 del 18.3.2009, che allega, lo scrivente ha attestato l'esposizione debitoria al 31 dicembre 2008 con le comunità alloggio per il ricovero di minori immigrati per l'importo di € 1.267.435,94, ai quali si farà fronte accedendo al finanziamento di 5 ml. di euro, stanziato dal Governo regionale con la deliberazione n. 354/2008. Dopo l'erogazione del finanziamento da parte dell'Assessorato regionale alla Famiglia ed alle AA.LL., le comunità alloggio potranno ottenere il corrispettivo per il servizio prestato fino alla data, come detto, del 31 dicembre 2008. Ad oggi non è dato sapere in che modo si debba far fronte all'onere finanziario per il 2009 e questa amministrazione comunale non sa come regolar-si per la redazione del bilancio di previsione.

Indubbiamente la problematica economica rappresentata, l'incertezza ed i notevoli ritardi nei pagamenti (come si vede dalla lettura della determinazione allegata, le cooperative locali avanzano somme cospicue maturate dal 2005 ad oggi) si riflettono anch'essi sulla qualità del servizio erogato ai minori.

Lo scrivente, nella duplice veste di rappresentante dell'ente investito, benché privo delle risorse necessarie, della responsabilità della tutela e di capo dell'amministrazione comunale e rappresentante della comunità amministrata, torna ad invocare la giusta attenzione sulla problematica esposta e la convergenza delle istituzioni per darvi giusta e definitiva soluzione. Con il più aperto spirito di accoglienza verso i minori immigrati e la massima attenzione ai loro bisogni e diritti,

chiede:

- alla Questura di Agrigento ed all'Autorità giudiziaria di rispettare lo standard autorizzato di 10 minori per comunità e di trasferire in altre strutture i minori in esubero e gli adulti.

- Alla Questura ed alla Prefettura di Agrigento, per le ragioni prospettate, di non assegnare minori immigrati a comunità alloggio ubicate in questo Comune, essendo doverosa la presa d'atto che la conseguenza dell'assegnazione è l'attribuzione di un onere di spesa, dopo la tutela, che questo Comune, come la Prefettura ben sa e può verificare agevolmente, non è in grado di sostenere. Senza cattiveria, ma con l'amarezza e l'indignazione giustificate dall'andazzo attuale, chiede al sig. Prefetto di trasferire i minori immigrati presso comunità alloggio lombar-de o venete, dovendosi ritenere che le rimostranze di sindaci leghisti riscuoterebbero finalmente la giusta attenzione del Governo e del Parlamento per il finanziamento della spesa.

- All'Autorità giudiziaria competente di prendere atto della impossibilità per questo ente di provvedere alla spesa con il bilancio comunale, di non emettere nuove tutele a carico del Comune di Palma di Montechiaro e di revocare quelle in atto e disporne nuove con l'onere a carico dello Stato - nella considerazione che trattasi di minori non residenti, provenienti dall'estero, inseriti nella comunità alloggio dalla questura, per l'emergenza nota degli sbarchi - o di enti in grado di far fronte al conseguente obbligo di pagamento.

- Alle cooperative sociali di obiettare, ad ogni richiesta di inserire minori oltre la capienza autorizzata, la impossibilità di derogare al limite stabilito nel provvedimento di autorizzazione.

- All'Assessorato regionale alla Famiglia di revocare l'autorizzazione alle cooperative che violano gli standard, in particolare quello della capienza autorizzata.

- Infine, per quanto riguarda gli obblighi finanziari dell'ente, chiede all'on. Ministro dell'Interno, all'on. Assessore regionale alle AA.LL. ed al sig. Prefetto istruzioni puntuali sulla formazione del bilancio, in particolare sull'obbligatorietà o meno di prevedere la spesa presunta per il mantenimento dei minori stranieri e sulla previsione corrispondente da iscrivere nella parte entrata del bilancio, con la esplicitazione delle norme che fondano l'obbligo dell'adempimento imposto e la indicazione delle modalità per la gestione del disavanzo derivante.

Con riserva di adire le competenti sedi giudiziarie e gli organismi internazionali preposti alla tutela dei diritti dei minori, per la difesa degli interessi dell'ente e dei diritti dei minori immigrati.

Il Sindaco
Rosario Gallo