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I chiarimenti del sindaco sul rinvio al merito del CGA

Comunicato stampa

Con il comunicato di ieri (13/3/2009 ndr) ho spiegato i motivi del rinvio nell'udienza innanzi al CGA di Palermo per l'annullamento della precedente sentenza del Tar e di tutti gli atti, a partire dalla nomina del commissario, con i quali è stata determinata l'aggiudicazione definitiva ed è stato stipulato il contratto con la società Girgenti acque spa.

Torno sulla vicenda per il taglio disinvolto con il quale alcuni organi di informazione ne hanno dato conto. Un'agenzia ha parlato addirittura di marcia indietro dei sindaci e di pesce di aprile, affermazione e paragone del tutto fuori luogo.

I sindaci sono al loro posto, la battaglia giudiziaria segue il corso previsto nella strategia difensiva concordata tra i sindaci ed il legale incaricato, il prof. Mario Libertini, e ieri non è accaduto nulla di sorprendente, soprattutto non c'è alcun passo indietro da parte dei sindaci.

Nel comunicato di ieri è stato spiegato che la richiesta del provvedimento cautelare è stata formulata dagli avvocati, pur non esistendo il presupposto, rappresentato nell'economia processuale dal danno grave ed irreparabile, per la finalità di anticipare i tempi della trattazione nel merito. Così è stato. Infatti gli avvocati in udienza hanno rappresentato l'urgenza di pervenire alla decisione definitiva del CGA e per tale motivo hanno ritirato la richiesta del provvedimento cautelare, chiedendo in cambio la fissazione del merito alla prima udienza utile. Ciò che è avvenuto, dal momento che il Presidente del Collegio ha preso atto della richiesta, comunicando che la fissazione dell'udienza sarebbe stata disposta a breve, previa, come è ovvio, consultazione del ruolo delle udienze. Gli avvocati hanno rappresentato l'urgenza, fra l'altro producendo nel giudizio tutte le deliberazioni adottate dai consigli comunali poco tempo fa, e si ha motivo di ritenere che l'udienza possa essere fissata prima delle ferie estive.

Mentre si svolge, secondo la prevista tabella di marcia, la vicenda legale, procedono ad ampio raggio le iniziative dei sindaci, a dimostrazione che il movimento, già impegnato nella stesura del disegno di legge di iniziativa popolare, è più vivo e forte che mai, tanto più perché sostenuto dal consenso crescente dei cittadini della provincia.

Con la nota allegata, dando seguito al deliberato dei Consigli comunali, è stato chiesto al Presidente della Provincia ed al Presidente del consiglio provinciale di avviare le procedure per la indizione del referendum consultivo provinciale, ai sensi dell'art. 73, c. 2, dello Statuto provinciale.

Nei prossimi giorni cominceranno le nuove convocazioni dei Consigli comunali per altre due deliberazioni: la modifica dello statuto, per affermare che la gestione dei servizi idrici non è da annoverare tra le attività aventi rilevanza economica, e l'adesione al coordinamento dei comuni contrari alla privatizzazione dell'acqua, che si sta costruendo in tutta Italia. Al riguardo il coordinamento nazionale, proprio per il rilievo che ha assunto la battaglia dei comuni agrigentini, sta valutando se effettuare in Sicilia la prossima riunione del coordinamento nazionale.

Rosario Gallo
Coordinatore del Comitato dei sindaci